Onorevoli Colleghi! - La presente proposta di legge si pone l'obiettivo di colmare il vuoto normativo presente nel nostro ordinamento statale per quanto riguarda la disciplina delle associazioni e dei circoli enogastronomici.
      Le associazioni bacchiche italiane sono prive di un riconoscimento ufficiale da parte dello Stato, che faciliti la loro importante opera, gratuita e senza fine di lucro, di promozione e di conoscenza, in Italia e all'estero, dei prodotti della nostra enogastronomia.
      Il turismo enogastronomico costituisce un fenomeno le cui potenzialità si sono rivelate, in questi ultimi anni, in forte espansione. Il turismo del vino movimenta in Italia un volume di affari di circa 1.500 milioni di euro all'anno e rappresenta, così, il nuovo cardine di sviluppo economico e sociale delle zone svantaggiate.
      In termini economici il turismo enogastronomico costituisce uno strumento che favorisce la crescita economica e sociale di molte realtà rurali considerate anche marginali perché caratterizzate da spopolamento e da un elevato tasso di disoccupazione e che generano uno sviluppo di tipo endogeno che valorizza le risorse interne e il patrimonio locale.
      Una forma di sviluppo importante che, valorizzando la cultura del luogo, consente di incrementare l'attrattiva dei territori caratterizzati da forti tradizioni vitivinicole ed enogastronomiche.
      Il riconoscimento, la promozione e la valorizzazione dei circoli enogastronomici consentono di creare poli di attrazione turistica dove enogastronomia, artigianato, cultura, ambiente e storia si fondono, interagiscono e creano valore aggiunto.
      La commercializzazione e la valorizzazione congiunta dei prodotti vitivinicoli di cui alla legge 10 febbraio 1992, n. 164, dei prodotti di qualità riconosciuti ai sensi dei regolamenti (CE) n. 509/2006 e n. 510/2006

 

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del Consiglio, del 20 marzo 2006, delle produzioni agroalimentari tradizionali individuate ai sensi del regolamento di cui al decreto del Ministro per le politiche agricole 8 settembre 1999, n. 350, e incluse nell'elenco nazionale già revisionato con il decreto direttoriale 25 luglio 2003, pubblicato nel supplemento ordinario alla Gazzetta ufficiale n. 200 del 29 agosto 2003, e da ultimo revisionato con il decreto direttoriale 18 luglio 2005, pubblicato nel supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale n. 174 del 28 luglio 2005, con i prodotti tipici dell'artigianato e delle attrattive naturalistiche, culturali e storiche permettono una valorizzazione dell'offerta turistica anche enogastronomica.
      Un importante passo è stato fatto sia con la legge 27 luglio 1999, n. 268, recante la disciplina delle «strade del vino», che ha fissato princìpi e criteri generali per lo sviluppo «enogastronomico», affidando alle regioni il compito di dettare regole più certe e dettagliate in materia, sia con il regolamento (CE) n. 1257/1999 del Consiglio, del 17 maggio 1999, che ha innovato la previgente disciplina comunitaria, abrogando il regolamento (CE) n. 952/97 e superando il vecchio regolamento (CEE) n. 1360/78. In particolare, è stato ridefinito il quadro del sostegno comunitario per uno sviluppo rurale sostenibile, migliorando il regime di finanziamento delle associazioni dei produttori agricoli, valorizzando il ruolo delle unioni, rendendo possibile il riconoscimento di associazioni di produttori vitivinicoli, incentivando la costituzione regionale delle associazioni di produttori e delle relative unioni (il regolamento n. 1257/1999 è stato a sua volta sostituito e abrogato, a decorrere dal 1o gennaio 2007, dal nuovo regolamento (CE) n. 1698/2005 del Consiglio, del 20 settembre 2005).
      La presente proposta di legge si inserisce, quindi, in un contesto ampiamente regolamentato a livello comunitario e regionale e mira a regolamentare, a livello nazionale, le associazioni bacchiche e i circoli enogastronomici presenti sul territorio italiano, come d'altronde già avvenuto Oltralpe.
      L'articolo 1 della proposta di legge riconosce, promuove e valorizza le associazioni e i circoli enogastronomici che hanno la finalità di promuovere e di valorizzare le realtà naturalistiche e i prodotti dell'enogastronomia locale delle realtà su cui insistono.
      L'articolo 2 pone tra i requisiti per ottenere il riconoscimento: la costituzione con atto pubblico; lo statuto; la sede nel territorio nazionale; la forma democratica dell'associazione o del circolo.
      L'articolo 3 individua l'ambito soggettivo di applicazione della normativa comprendendo oltre che i singoli produttori e le organizzazioni di produzione e di valorizzazione dei prodotti enogastronomici, anche i relativi associati non produttori.
      L'articolo 4 individua e disciplina i compiti e gli obiettivi delle associazioni e dei circoli enogastronomici, per il raggiungimento delle finalità di cui all'articolo 1.
      L'articolo 5 istituisce il Registro nazionale delle associazioni e dei circoli enogastronomici riconosciuti e pone, come condizione necessaria per i benefìci previsti dalla legge e per l'ottenimento dei contributi, l'iscrizione al Registro stesso.
      L'articolo 6 istituisce il Forum nazionale delle associazioni e dei circoli enogastronomici presso il Ministero delle politiche agricole e forestali, che opera in base ai criteri e alle modalità stabiliti da un apposito regolamento predisposto dal Ministero in questione e adottato con decreto dello stesso Ministro entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge.
      L'articolo 7 prevede la relativa copertura finanziaria.
      L'articolo 8 reca la data di entrata in vigore.
 

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